La Passione e La Pasqua

Presentazione

Nel proporvi questo secondo ciclo di sei concerti dell’integrale delle composizioni per organo di J. S. Bach secondo il programma di Fernando Germani, stavolta dedicati prevalentemente a composizioni ispirate alla Passione ed alla Pasqua, si riportano per comodità dell’ascoltatore quelle stesse considerazioni già esposte nell’introduzione ai quattro concerti comprendenti i Preludi ai Corali del tempo di Avvento e Natale.

Il calendario generale della manifestazione segue scrupolosamente la suddivisione in quattordici concerti organizzati secondo il calendario dell’Anno Liturgico quale fu utilizzato da Fernando Germani nelle sue “integrali” di Bach dall’immediato dopoguerra fino alla metà degli anni ottanta, proprio in questa chiesa e su questo stesso strumento.

Le uniche volute difformità sono la suddivisione in tre cicli (Natale – Pasqua – Altre festività), con l’intento di dare maggior respiro alla manifestazione e maggior significato in relazione al calendario liturgico, e l’aggiunta dei “nuovi” Corali del manoscritto Neumeister, pubblicati solo verso la metà degli anni ottanta, ma sulla cui paternità a tutt’oggi non sembra ancora detta una parola definitiva.

A proposito di questo siamo ben consapevoli delle implicazioni musicologiche nel riproporre questa manifestazione quando, a vari decenni dalla sua ideazione, diverse delle composizioni nel programma originale hanno perso la "paternità" bachiana col procedere degli studi specialistici. Ci siamo tutti trovati d'accordo però nel voler privilegiare l'aspetto tradizionale e celebrativo rispetto a quello esclusivamente scientifico o divulgativo ed abbiamo preferito lasciare il programma così com'era sempre stato in passato (seppure con la già citata 'aggiunta dei "Neumeister"), intendendo assumere come fine culturale della manifestazione la testimonianza sia della ricchissima e profonda produzione di Bach e sia della interessante e varia letteratura organistica "minore" a lui contemporanea.

Un’ultima riflessione riguarda le melodie dei Corale sulle quali sono basati i “Preludi su Corale” che, come è noto, costituiscono gran parte della letteratura organistica.

Fatte salve le debite eccezioni, dobbiamo presumere che le melodie dei Corali non siano nella familiarità della maggioranza dei nostri ascoltatori i quali perciò, loro malgrado, vengono a perdere la possibilità di cogliere ogni eventuale “allusione melodica” ed ogni riferimento musicale al contenuto poetico-devozionale del canto religioso dal quale è composto il “Preludio”.

Conscio di questo limite il maestro Germani soleva far precedere ciascun Preludio dall’esecuzione della melodia “armonizzata” dell’originario canto.

In questa sede si è preferito non mantenere questa consuetudine, sia per esigenze di durata e sia, soprattutto, perché non si è ritenuto che un ascolto occasionale avrebbe potuto sostituirsi ad una conoscenza interiorizzata di un canto devozionale.

Si è comunque voluto adottare una soluzione “di compromesso” e si è deciso di aprire ciascun concerto con una melodia di Corale, scegliendo possibilmente quella che ricorre di più nei preludi in programma, a mo’ di “intenzione del giorno”. Il titolo del Corale di apertura compare alla destra della data di ciascun programma (es. Christus, der uns selig macht per il primo concerto di questo secondo ciclo).

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